Solarfields e Affidaty presentano la prima centrale elettrica fotovoltaica italiana che si appoggia sulle tecnologie informatiche divenute famose grazie al Bitcoin
Se l’energia solare del futuro passa anche dal Belpaese, è grazie alla stretta di mano fra due giovani realtà imprenditoriali che hanno unito le forze ponendosi un unico obiettivo: sfruttare i benefici legati alle tecnologie Blockchain per distribuire energia collegando direttamente il ciclo produttivo all’utente finale. Ma facciamo un passo indietro.
Meno di 10 anni fa, in tempi non sospetti, veniva effettuata la transazione del primo Bitcoin. Nessuno poteva prevedere che questo trasferimento di moneta digitale avrebbe innescato una rivoluzione digitale simile – se non maggiore – a quella di internet. A partire da quel 3 gennaio 2009, infatti, si è via via fatta strada la “Blockchain Revolution”, ossia il movimento socio-culturale – di cui fanno parte privati, aziende, Stati ed organizzazioni internazionali appartenenti a tutti i settori economici di riferimento, senza limiti territoriali – che studia, sfrutta e innova la tecnologia informatica alla base delle valute digitali simili al Bitcoin.
In poche parole, la Blockchain potrebbe definirsi come un registro informatico su cui vengono fissate informazioni in maniera permanente, trasparente ed immodificabile grazie all’attività di una rete distribuita e decentralizzata composta da dispositivi connessi fra loro, i quali forniscono potenza di calcolo alla rete per poter convalidare ogni transazione inserita nel circuito e in cui i dati trattati vengono immessi e poi sigillati in blocchi digitali collegati fra loro, in modo irreversibile ed indelebile. L’assenza di un’autorità centrale o di un amministratore unico la rendono un deposito informatico equo ed ultra-sicuro, le cui applicazioni concrete sono innumerevoli poiché qualsiasi attività dell’uomo che implichi il mantenimento di un registro di dati può beneficiare delle tecnologie Blockchain.
Immaginata, in un primo momento, come una tecnologia applicabile principalmente al settore dell’ingegneria finanziaria, si è poi preso coscienza della sua scalabilità multi-settoriale.
In particolare, il settore dell’energia ha dimostrato di essere tra i più adatti all’applicazione di questo nuovo framework tecnologico, nonché uno che ne trae i più concreti vantaggi. Infatti, dal 2014 in poi, sono apparse sui mercati europei ed internazionali una serie di start-up la cui attività principale è proprio quella di avvalersi di queste tecnologie per tracciare l’utenza energetica e creare un digital market-place dell’energia privo di soggetti intermedi.
Parallelamente all’evoluzione della Blockchain, negli ultimi 10 anni, la tecnologia fotovoltaica ha fatto dei progressi oltre ogni più rosea aspettativa, sia in termini di drastiche riduzioni dei costi, che di aumento dell’efficienza delle tecnologie coinvolte. Questo ha dato vita ad una vera rivoluzione energetica globale che coincide con il raggiungimento della cosiddetta GridParity, ovvero il punto in cui l’energia solare diventa più conveniente di quella prodotta a partire da fonti fossili, senza bisogno di incentivi.
Solarfields – start-up che progetta e realizza centrali elettriche innovative -, partendo da questo traguardo, si è posta l’obiettivo di sviluppare una rete di impianti in aree strategiche per la creazione di Smart Grid (reti elettriche intelligenti locali) sempre più complesse, che prevedano la distribuzione di energia verde a chilometro zero.
È in questo contesto di innovazione del settore energetico in salsa Blockchain che Affidaty – start-up attiva nello sviluppo e implementazione di queste tecnologie – e Solarfields hanno stretto un accordo di partnership volto alla strutturazione della prima centrale di produzione di energia elettrica solare interamente fondata sulla tecnologia sottostante alle criptovalute e dalla stessa monitorata.
Naturalmente, la domanda sorge spontanea: come funziona questa centrale innovativa e quali sono i suoi benefici?
Prendiamo il primo caso concreto: l’impianto fotovoltaico che verrà costruito ad Acquapendente (VT) da Solarfields avrà una potenza di circa 1MW (ossia 1.800MWh all’anno grazie al nuovo design e alle tecnologie innovative previste per l’impianto), quanto basta per soddisfare il fabbisogno medio di circa trecento abitazioni ovvero delle utenze industriali e commerciali del comune. Gli utenti che saranno interessati ad usufruire dei benefici economici ed energetici o della centrale non dovranno far altro che iscriversi sulla piattaforma web sviluppata da Affidaty e collegata all’impianto, richiedendo di acquistare un determinato numero di pannelli solari. Gli utenti potranno così ottenere un duplice beneficio: da un lato, un investimento sicuro e redditizio nel tempo e, dall’altro, la fruizione dell’energia prodotta dalla propria porzione di impianto a seguito dell’allacciamento alla Smart Grid. Il tutto grazie anche alle normative in rapida evoluzione che favoriscono questo tipo di innovazione nel settore energetico.
Il semplice fatto di sopprimere qualunque soggetto terzo e intermediario dal circuito di distribuzione energetica determina di per sé la riduzione del prezzo di ogni chilowattora, con conseguente risparmio sulla bolletta per gli utenti. Detto così, può sembrare cosa di poco conto. Tuttavia, facendo qualche rapido calcolo, è facile e legittimo ipotizzare un risparmio netto di svariati milioni di euro annui se si prende, ad esempio, come bacino di utenza un numero di circa centomila persone che si riforniranno da questo tipo di centrali.
Altro punto di forza del nuovo sistema produttivo è la tracciabilità dell’utenza. Una volta avviato il processo di fornitura, l’utente potrà costantemente consultare – all’interno del proprio profilo, precedentemente creato sulla piattaforma web – il consumo effettivo della sua abitazione, tracciato in maniera certa, precisa e trasparente grazie alla Blockchain su cui si appoggia la stessa piattaforma.
Ma non è tutto. Un altro importante vantaggio sta nel fatto che i consumatori dell’energia elettrica prodotta da questo tipo di centrali potranno diventare rivenditori dell’energia in eccesso generata dai pannelli solari di cui sono proprietari. Ad esempio, se il proprietario di una casa ha acquistato 10 pannelli solari situati nella centrale ed il suo fabbisogno energetico è soddisfatto da 8 pannelli, i 2 restanti pannelli produrranno energia elettrica che potrà essere rivenduta all’interno della piattaforma web messa a punto da Affidaty.
Questo mercato innovativo dell’energia pulita a chilometro zero può rappresentare il futuro della produzione e distribuzione di energia elettrica in Italia e nel mondo anche grazie al modello innovativo di business definito dalle due giovani aziende. Infatti, l’energia sfruttata dai macchinari necessari al funzionamento della Blockchain su cui si appoggeranno le centrali sarà prodotta proprio dalla centrale solare. E alcuni di questi stessi macchinari che forniscono la potenza di calcolo a questa catena di blocchi potranno essere acquistati dagli utenti interessati, permettendo loro di guadagnare sia dall’energia in eccesso rivenduta sulla piattaforma, sia dalla remunerazione, in euro, che spetterà loro per aver messo a disposizione del circuito hardware la potenza di calcolo dei macchinari di loro proprietà.
Si avvierà così un circolo virtuoso e innovativo in cui vincitori saranno sia gli utenti che i produttori di energia pulita.
“Solo attraverso l’eliminazione delle distanze in tutti i loro aspetti (…) nella libera trasmissione dell’energia, le condizioni per una migliore convivenza saranno apportate entro breve tempo, assicurando così stabili rapporti d’amicizia” (N. Tesla).